Quarta di copertina

"Potrebbe sembrare che i semi di quasi tutte le idee scientifiche siano presenti in vitro nella mente dell'antichità, ma vengano fecondati, e portati alle loro piene potenzialità, uno alla volta, anno dopo anno, grazie a particolari condizioni intellettuali appartenenti a una determinata generazione che si trova improvvisamente ad occuparsi di una formula, non nuova in sé e per sé, ma rinnovata da nuove applicazioni"Ecco come Pater spiega l'influsso su Platone della "dottrina del movimento" di Eraclito, sottolineando il fatto che "nel mondo della produzione intellettuale, così come in quello della generazione organica, la natura non compie salti improvvisi", come egli stesso afferma proprio all'inizio della serie delle sue conferenze. Specialmente nel caso in cui un filosofo sia stato molto influente, l'espandersi e lo svilupparsi delle sue teorie non ha mai fine, ma continua a riprodursi anche nelle età successive. Un dato pensiero si può impadronire di un particolare periodo storico perché può essere stato latente in una sorta di istinto semisviluppato presente nella mente umana. Questo è quanto è accaduto a Platone nel ventesimo secolo.Scopo di questo volume è infatti dimostrare come, persino all'interno delle frantumazioni formali ed ideologiche del ventesimo secolo, l'intera cultura sia percorsa da un forte legame con la classicità. Anche se l'era postmoderna presenta una lotta agonistica contro la tradizione, facendone oggetto di ironia, decostruzione e parodia, i pilastri culturali che puntellano l'intero edificio del periodo affondano le loro basi nel passato classico.Eliot parla di senso storico e di frammenti di tradizione che devono essere puntellati a sostegno delle rovine contemporanee: concetti questi che permangono come fattori preminenti in tutto il ventesimo secolo....